25 GIUGNO 2017
14.30-16.30
Palazzo del Turismo, Riccione
A quasi quarant’anni di distanza, il caso del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro è stato clamorosamente riaperto. Come ha riconosciuto la commissione di inchiesta presieduta da Giuseppe Fioroni – con una relazione approvata all’unanimità dal Parlamento, per la prima volta nella storia repubblicana – sono ancora disponibili molti elementi in indagine in grado di scoperchiare depistaggi lunghi quattro decenni. L’analisi di questo “cold case”, vitale per la nostra memoria collettiva, ha dimostrato che la scena del crimine è stata volutamente alterata, ha individuato la prima probabile prigione di Moro e ha smontato il memoriale del brigatista Valerio Morucci, rivelandone verità di comodo e menzogne concordate. Il seminario, in cui interviene il magistrato Gianfranco Donadio, consulente della commissione di inchiesta, analizza queste nuove piste di indagine che rendono sempre più probabile – e verificabile – una commistione tra Brigate Rosse, criminalità organizzata e servizi segreti di diversi paesi. La storia non passa invano, la storia ricorda. Compito del giornalista è aiutarla a ricordare.